Dalla Delusione alla Speranza

Il documento congressuale di Giuseppe Civati è forse il primo, da quando esistono il Partito Democratico e le Primarie per l’elezione del Segretario Nazionale, ad offrire un insieme di proposte per la riforma profonda del modello di partito politico nelle società post-industriali. Questo documento è il risultato finale di un percorso di conoscenza che Civati ha condotto anche fisicamente, ‘uscendo fuori’ letteralmente a discutere, a confrontarsi sulle opzioni, incrociando sguardi colmi di critica e aspettativa.

Per citare Marco Revelli, la forma-partito gerarchica, nella quale vige la suddivisione netta delle funzioni, coerentemente con il fordismo e il modello burocratico weberiano, nella versione di Civati, viene aperta da ogni lato, specialmente dalla parte della rigidità più evidente, ovvero quella del dualismo fra iscritti e elettori: il partito diventa luogo della democrazia deliberativa e partecipata, un luogo facilmente raggiungibile, in cui trovano ospitalità le ragioni del dissenso. Il centralismo burocratico viene rimosso da una platea sempre variabile di contesti in cui la discussione è veicolata in una rete comunicativa, nell’ideale habermasiano della deliberazione cognitiva e della formazione libera di un consenso mediante livelli diversi di impegno e di partecipazione.

Nelle pagine che seguono vengono riassunti i punti fondamentali di questa proposta (pagg. 13-21).
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Il Nuovo Partito

1) La Forma Informe
2) Non più pratiche da 101
3) Campagne e azioni: un partito che si mobilita
4) Un partito che non sia conservatore (di sé stesso)
5) La cultura politica prima di tutto
6) La Partecipazione e la Rappresentanza
7) Un partito ospitale
8) Ridurre i numeri per contare di più
9) Le fondazioni, le fondamenta e i fondametali
10) La Politica è reale solo se è condivisa
11) Un partito semplice e accessibile
12) Per un bilancio completo, aperto, comprensibile partecipato
13) L’agenda del 2014