Cota contro il Tar, vince il Tar. Il giro di parole del Tg1 per non dirlo

Il ricorso con il quale Roberto Cota ha impugnato la decisione del Tar del Piemonte sul riconteggio dei voti delle liste fraudolente è stato rigettato. Sei pagine, dicono le agenzie, in cui la V sezione ha così liquidato la richiesta di sospensiva del verdetto del giudice amministrativo:

non c’è motivo di sospendere l’ordinanza del Tar che ordinava il riconteggio perché “non sussistono allo stato attuale gli estremi del danno grave e irreparabile asseritamente derivante dall’esecuzione del dispositivo impugnato, atteso che esso non é in grado di paralizzare o anche solo di ostacolare il corretto funzionamento degli organi della Regione Piemonte” (asca.it).

Insomma, poche parole e chiare. No alla sospensiva; il riconteggio non paralizza un bel nulla. Poco fa la versione – tutta da leggere – del Tg1:

Lo trascrivo, perché è esilarante: “Rigettata la richiesta di sospensiva della decisione con cui il Tar ha ordinato il riconteggio di circa 15mila schede elettorali delle ultime elezioni regionali. Ora si attende la pronuncia sul merito”. Un triplo salto mortale, non c’è che dire. Proviamo a tradurlo, per capire la portata delle omissioni operate nel modo di dare una notizia del genere: rigettata la richiesta di sospensiva, avanzata dal neo-presidente Cota, della decisione con cui il Tar ha ordinato il riconteggio di circa 15mila schede elettorali delle ultime elezioni regionali, equivalenti a altrettanti voti attribuiti alle liste truccate che hanno permesso la vittoria di Cota medesimo. Ora si attende la pronuncia sul merito da parte del Tar, nella udienza del 7 ottobre prossimo, durante la quale sarà reso noto l’esito del riconteggio che potrebbe anche comportare la ufficializzazione di Mercedes Bresso presidente.

Scusate se è poco.