Anche l’OMS, tramite l’organismo denominato SAGE, ovvero Strategic Advisory Group of Experts, che solitamente si riunisce a Ginevra, ammette che il virus A colpisce maggiormente i bambini e che sarebbe preferibile dare loro la priorità nella vaccinazione, somministrando almeno una dose a più bambini possibile. Ed è costretta anche a osservare l’insorgenza di alcuni casi di reazioni avverse dopo la somministrazione del vaccino: casi marginali, certo, che già le statistiche della vaccinazione stagionale riportano con frequenze molto basse – inferiori a 1/10000 – ma che fanno dire al Gruppo di Esperti di evitare la co-somministrazione dei vaccini stagionale e pandemico se non del tipo inattivato (alemno uno dei due deve esserlo). Anche la condizione delle donne incinte pare essere delle più a rischio: dei pazienti affetti da virus A che necessitano di ricovero, una percentuale fra il 7 e il 10% sono donne in gravidanza, fra il secondo e il terzo trimestre.
Di seguito parte dell’articolo ripreso dal sito OMS.
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WHO | Experts advise WHO on pandemic vaccine policies and strategies – traduzione propria
- Globalmente, gli adolescenti ei giovani continuano a rappresentare la maggior parte dei casi, con tassi di ospedalizzazione più alti nei bambini molto piccoli. Tra l’1% e il 10% dei pazienti, con patologia clinica, richiede ospedalizzazione. Dei pazienti ricoverati in ospedale, dal 10% al 25% richiede l’ammissione a un reparto di terapia intensiva, e dal 2% al 9% ha un esito fatale.
Nel complesso le donne, dal 7% al 10% di tutti i pazienti ricoverati, sono in stato di gravidanza, al secondo o terzo trimestre. Le donne incinte necessitano, con probabilità dieci volte superiore alla norma, di cure in un reparto di terapia intensiva rispetto alla popolazione generale.
- Alcune raccomandazioni sui vaccini:
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- i dati di immunogenicità nei bambini di età superiore a 6 mesi e di età inferiore ai 10 anni sono limitati e sono necessari altri studi. Quando le autorità nazionali hanno dato i bambini priorità per la vaccinazione precoce, SAGE (Strategic Advisory Group of Experts) ha raccomandato che sia data altresì priorità alla somministrazione di una prima dose di vaccino al maggior numero di bambini possibile. SAGE ha ulteriormente sottolineato la necessità di studi volti a determinare dosaggi efficaci nei soggetti immunocompromessi.
- Gli studi clinici che stanno esaminando la co-somministrazione di vaccini stagionale e pandemica sono in corso, ma SAGE ha riconosciuto la raccomandazione, del US Centers for Disease Control and Prevention, che vaccini staghionali del tipo "vivi attenuati" e vaccini pandemici "vivi attenuati" non dovrebbe essere co-somministrati.
- Gli esperti hanno raccomandato che i vaccini stagionale e pandemico possono essere somministrati contemporaneamente, a condizione che entrambi i vaccini siano inattivati, o uno è inattivato e l’altro è vivo attenuato. Gli esperti non hanno trovato prove del fatto che la co-somministrazione di vaccini, come raccomandato, aumenterebbe il rischio di eventi avversi.
- Gli esperti hanno esaminato i primi risultati del monitoraggio delle persone che hanno ricevuto vaccini contro le pandemie e trovato alcuna indicazione di insolite reazioni avverse. Alcuni eventi avversi a seguito della vaccinazione siano stati notificati, ma questi rienmtrano all’interno della gamma di quelli osservati con i vaccini stagionali, che hanno un eccellente profilo di sicurezza. Anche se i primi risultati sono rassicuranti, il monitoraggio degli eventi avversi dovrebbe continuare.
- SAGE ha anche preso in considerazione i vaccini per l’uso nel sud del mondo durante la stagione invernale 2010. Due opzioni sono state valutate: un vaccino trivalente, efficace contro il virus pandemico H1N1, il virus H3N2 stagionale, e virus dell’influenza B, e un vaccino bivalente stagionale, efficace contro il virus H3N2 e B dell’influenza, che potrebbe aver bisogno di essere integrata con un vaccino monovalente separato tipo H1N1 vaccino pandemico.
Gli esperti hanno concluso che entrambe le opzioni dovrebbero restare a disposizione per le formulazioni del vaccino nel sud del mondo, fatte salve le esigenze nazionali.
- Globalmente, gli adolescenti ei giovani continuano a rappresentare la maggior parte dei casi, con tassi di ospedalizzazione più alti nei bambini molto piccoli. Tra l’1% e il 10% dei pazienti, con patologia clinica, richiede ospedalizzazione. Dei pazienti ricoverati in ospedale, dal 10% al 25% richiede l’ammissione a un reparto di terapia intensiva, e dal 2% al 9% ha un esito fatale.
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Influenza da virus A/H1N1: l’Oms fa il punto della situazione | In dies info
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Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il numero dei decessi per l’influenza suina è cresciuto di oltre 360 unità in più in una settimana, facendo più di 6000 vittime. L’influenza è presente in più di 199 paesi del mondo. Il numero dei morti registrato il 1 ° novembre ha raggiunto almeno il numero di 6.071 persone, tanto che si parla di "intensa e persistente” trasmissione del virus in Nord America con 4.399 morti. In Europa ci sono stati almeno 300 morti e nell’Asia centrale e occidentale i decessi sono finora almeno 1.159.
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L’OMS ha inoltre evidenziato i segni di "crescente e attiva trasmissione del virus” influenzale in tutta l’Europa settentrionale e orientale, comprese l’Ucraina e la Bielorussia
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In una conferenza stampa del dottor Keiji Fukuda, Consigliere speciale del Direttore della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), aggiornando la situazione attuale, l’OMS ha affermato che la maggior parte delle persone infettate con il virus dell’influenza A "guarisce senza intervento medico".
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Per quanto riguarda un possibile mutazione del virus, il dottor Fukuda ha detto che "il virus rimane stabile, ma "in quanto si tratta di un virus influenzale la popolazione finirà per sviluppare un’ immunità, dovremmo aspettarci di vedere il virus cambiare nel tempo".
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Il dottor Keiji Fukuda ha inoltre ricordato che "la maggior parte delle complicanze si riscontra in pazienti di età inferiore ai 65 anni, ed in particolare nei giovani", ha evidenziato che, a differenza delle altre influenze, le complicazioni più gravi per questo virus si verificano nei pazienti che hanno patologie pregresse, nelle donne incinte, anche se ci sono casi di gravi complicazioni in giovani perfettamente sani
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