MoVimento 5 stelle, ma quale democrazia? Le regionali mettono in crisi le liste di Grillo.

Premessa: di quanto segue non leggerete neanche una riga sul blog di Grillo. Alla faccia della trasparenza tanto sbandierata come principio fondante del MoVimento. Questa è una storia di primarie non vere. Prima guardate cosa è successo:

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Dovevano essere le primarie “dei cittadini”, in opposizione alle primarie del partito, quelle del PD. Ma Giovanni Favia, candidato alle regionali dell’Emilia Romagna per la lista MoVimento 5 stelle, non è stato eletto dalle primarie “dei cittadini”. E’ stato nominato per mezzo blog. Grillo in persona lo ha scritto in un post l’8 novembre scorso:
Il MoVimento a Cinque Stelle si presenterà alle prossime regionali che si terranno a marzo 2010. Siamo come Davide e Golia. Noi abbiamo solo la Rete, i MeetUp, il nostro entusiasmo e il miei incontri. Loro, tutto il resto. Siamo gli ultimi, gli esclusi, i derisi. Per questo ce la faremo. La mia forza e quella dell’organizzazione che mi sostiene sono limitati, senza fondi, senza soldi, senza informazione libera che parli di noi (a parte il Fatto Quotidiano) e con tutti i media contro. Dobbiamo fare delle scelte, anche se non mi piace. Per questo mi impegnerò in particolare in Emilia Romagna, in Campania e in Piemonte. Non posso però ignorare il “grido di dolore” che viene da tante Regioni d’Italia. Dal Veneto, alle Marche, alla Lombardia, alla Liguria. Per cui, se si presenteranno delle Liste a Cinque Stelle in tutte le Regioni, tutte le supporterò con le mie possibilità. Il Movimento è in fase di formazione e i tempi elettorali stringono. Per questo mi prendo la responsabilità di presentare i due candidati per Campania e Emilia Romagna: Roberto Fico e Giovanni Favia. Ho ascoltato molte voci nelle due Regioni e mi sembrano i candidati ideali. In futuro, dopo le Regionali, con le iscrizioni on line al Movimento, ogni scelta, ogni candidato, ogni punto del programma sarà votato dagli iscritti on line (vedi: Comunicato politico numero 28 – blog di Beppe Grillo).
In sostanza, secondo Grillo, la mancanza di tempo e di risorse (soldi in primis) sono buone ragioni per “sospendere” il modello di democrazia diretta che sosteneva di voler applicare. Ed ha imposto in due regioni i candidati, ovvero Favia in Emilia-Romagna e Fico in Campania. Soltanto che in Emilia-Romagna le fantomatiche primarie “dei cittadini” si sono svolte ugualmente, ma già durante il dibattito tutti i candidati concorrenti si erano o ritirati (Cinzia Pasi per Ravenna Punto a Capo) o avevano manifestanto con parole pesanti il loro malumore per esser stati estromessi dalla competizione per la candidatura (“ma davvero non si è trovato altro in tutta la regione che presentare un consigliere comunale?”).
La denuncia delle primarie fasulle è giunta agli onori della cronaca per merito del meet-up di Ravenna, “Ravenna Punto a Capo”, che ha manifestato il proprio dissenso il 18 Novembre con un comunicato e il contemporaneo ritiro della loro candidata, Cinzia Pasi: Favia ha minimizzato sostenendo che si tratta di “due esponenti di una piccola associazione ravennate”, esterni al vero MoVimento, affermazione non fondata a mio avviso, essendo i grillini di Punto a Capo in grado addirittura di esprimere una loro candidata, quindi non tanto esigui e non tanto marginali. Ci si domanda sulla base di quale cultura politica si discrediti una critica sulla base del fatto che chi critica sono solo “due” espoenenti di una “piccolissima” associazione del ravennate, quasi che il numero sia ragione dell’infondatezza (“sono in pochi a dirlo, e sono estranei”).
Invece Favia ora dovrebbe spiegare come mai le stesse critiche siano giunte anche dal consigliere comunale di Bologna Savena, Valerio D’alessio. Forse che un consigliere comunale non ha dignità di criitca? Dovrebbe spiegare, magari con il supporto del suo celebre “investitore”, come sia possibile che critiche analoghe sulle modalità di selezione dei candidati siano giunte anche dai meet-up delle Marche e da Genova.
Dal Meet-up di Recanati si lamenta il fatto che la volontà della “base” di dar vita a una lista del MoVimento 5 stelle anche nelle Marche sia stata pregiudicata dal comportamento controproducente di molti organizzatori del MoVimento stesso, molti di questi già “impegnati” con l’IDV. Mentre da Genova si scopre che si erano svolte correttamente tutte le procedure, erano stati svolti tutti gli incontri, si erano celebrate le primarie ed era persino stato individuato un candidato, il dr. Paolo Franceschi, ma il leader nazionale ha fermato tutto dicendo che non ci sono i presupposti per partecipare alla competizione elettorale. E quello di Grillo pretende di essere un movimento dove ognuno conta uno… Se così fosse, allora in Liguria dovrebe esserci una lista a 5 stelle per le regionali perché così hanno votato i ragazzi dei meet-up. O forse no? O forse ci sono altre ragioni di carattere politico che impediscono il libero manifestarsi di queste forme di democrazia diretta? Forse che qualcuno abbia posto dei veti per non disperdere il proprio bacino d’utenza? Forse che la mancanza di “cassa” sia solo una delle tante ragioni, per giunta nemmeno così determinante come Grillo stesso vuol far credere?
Di seguito una rassegna dei comunicati e delle reazioni del web sull’argomento che Grillo si ostina a non trattare apertamente.
  • Facebook | ELEZIONI REGIONALI: COMUNICATO UFFICIALE: Ravenna Punto a Capo, Meetup-24 Ravenna, L’Occhio Verde
    • da qualche anno ognuno di noi ha deciso di rendere costruttivo il proprio malcontento. Associazioni, meetup e liberi cittadini, si sono uniti in un’unica forza per sfociare in lista civica nel 2011, ma soprattutto per unire le forze sul territorio di Ravenna.
      Siamo arrivati al tavolo tecnico (chiuso) delle regionali con molta umiltà, per dare una mano nel nostro piccolo. Non credevamo, però, di dover mettere in discussione i nostri principi etici. Abbiamo scelto di fare politica perché quella che ci viene propinata da anni ci disgusta, eppure ci siamo ritrovati di fronte proprio a quella linea politica che contestavamo da anni. C’è sembrato di camminare come i gamberi.
    • Come tutte le associazioni abbiamo uno statuto, delle regole, un regolamento etico.
    • Lavorare con un gruppo che dovrebbe coordinare tutto il territorio regionale senza statuto, né regole, non è stato facile. La totale assenza di regole non è democrazia, è anarchia, dove vince il più furbo.
    • Abbiamo presentato dei candidati autorevoli come Cinzia Pasi.
    • Nei partiti e nei movimenti, ci sono delle tappe fondamentali che o fanno crescere il movimento o lo disgregano. Non avendo delle basi per poter crescere, siamo arrivati alla disgregazione.
    • lista regionale, dovremmo essere ciechi per non vedere il dissenso di molti davanti a questa vicenda
    • stiamo pensando a Cinzia, al nostro gruppo, a tutti quelli che si ritrovano negli ideali di democrazia partecipata e dal basso e li vogliono applicare
    • Quello che c’è mancato per anni sul nazionale è un’identità politica, il metodo, la rete che unisse non solo i meetup, ma anche tutti coloro che collaborano e lavorano con noi. Queste voci dovevano arrivare al tavolo che costruiva la lista regionale, dovevano essere ascoltate e meritavano la possibilità di esprimere un voto.
    • Ritiriamo quindi la candidatura per Ravenna di Cinzia Pasi alle “ non primarie” per la presidenza della regione, le nostre candidature, i nostri tecnici, la nostra manovalanza e il nostro supporto. Siamo certi che la lista avrà il percorso che merita e incoronerà il nuovo Capezzone di una politica che non ci appartiene e non ci rappresenta.
    • Di cui ripudiamo la sola idea che si possano minacciare le persone con l’espulsione dal tavolo tecnico perché la pensano in modo diverso. Forse si sta creando una “nuova casta”. Rispettiamo comunque la scelta intrapresa da altri,come vorremmo che fosse rispettata la nostra. “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita purché tu lo possa esprimere”. Questa è la democrazia.
  • Non c’è pace tra gli ulivi: il nostro No alla Lista Regionale di Beppe Grillo
    • Ravenna Punto a Capo meetup di Beppe Grillo di Ravenna intende comunicare e spiegare la scelta di non appoggiare la Lista Regionale del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che parteciperà alle elezioni regionali nel marzo prossimo.Nei mesi scorsi abbiamo partecipato come Provincia di Ravenna alla costruzione per la Lista Regionale in questione mediante le riunioni al tavolo tecnico di Bologna. Tavolo che fin dall’inizio è stato per pochi e scelti…Durante queste riunioni s’è vista la peggior politica della prima repubblica, fatta di intrallazzi, accordi sottobanco, politica nei corridoi, minacce d’espulsione, decisioni prese, votate e poi rimaneggiate. Tutto ciò che per anni avevamo contestato portando la bandiera di Grillo.Tutto veniva portato avanti senza metodo né regole, ma la mancanza di regole non genera la democrazia, bensì l’anarchia, dove, purtroppo, vince il più scaltro.

      Nonostante ci fossero tre candidati alle primarie per il ruolo di Presidente, con un comunicato da veggente Grillo annuncia sul suo blog che il candidato è Giovanni Favia, neo eletto consigliere comunale a Bologna, che si appresta pertanto a lasciare l’incarico per il quale è stato votato dai cittadini dopo solo 5 mesi.

      Successivamente si sono inscenate delle primarie a numero chiuso, con delegati scelti in maniera poco trasparente e con voto palese per la maggioranza di essi.

      In vista della presentazione ufficiale alla stampa della Lista Regionale, Ravenna Punto a Capo, L’Occhio verde e il meetup 24 di Ravenna vogliono ribadire ai ravennati che : abbiamo ritirato ogni disponibilità per appoggiare questa politica senza etica, non saremo noi a raccogliere le firme necessarie a Ravenna, e che continueremo a costruire quell’alternativa politica in cui credevamo, fatta dai cittadini con la democrazia dal basso.

      Ravenna Punto a Capo

  • Il Meet Up di Genova in dissenso con Beppe Grillo sulle regionali
    • Relativamente alla presentazione di una Lista Civica 5 Stelle “beppegrillo.it” per la Liguria, il Meet Up Beppe Grillo Genova vuole pubblicamente sottolineare l’impegno speso ad attivare una procedura che tenesse conto in modo rigoroso di quanto il referente nazionale va predicando in modo convincente da molti anni.
    • Abbiamo avuto cura a che la partecipazione fosse la più ampia possibile, aprendo confronti con il territorio, tenendo riunioni nelle province con tutte le realtà associative interessate, oltre che con tutti i Meet Up della “rete del Grillo”. Di fronte a una molteplicità di associazioni, realtà civiche, legate o meno al Movimento 5 Stelle, si sono condivisi il metodo e il merito di una Lista Civica 5 Stelle. Abbiamo aperto a chiunque lo volesse la possibilità di candidarsi a presidente della Regione, partecipando poi alle nostre “primarie”. Questo metodo di selezione ci è parso, ed è, il più partecipativo e il più orizzontale a disposizione, anche sulla scorta di quanto hanno fatto i Meet Up di altre regioni.
    • Un altro parametro tipicamente “grillino” è stata la pubblicità degli atti: tutto è stato reso pubblico e trasparente sui forum online. Ci siamo assunti il rischio dell’accesso di disturbatori e sabotatori, o di far conoscere in anticipo ai nostri avversari le mosse che avremmo fatto, perché era nostro interesse seguire con intransigenza anche questo “must” dettato da anni da Beppe Grillo. Ancora, abbiamo imposto, sempre consensualmente, un parametro che dovrebbe essere il non plus ultra del grillismo, ossia che i candidati consiglieri e il candidato presidente non avessero alle spalle nell’ultimo anno incarichi di partito o cariche elettive in nome e per conto di un partito politico.
    • Il movimento di Beppe Grillo si dichiara apertamente anti-partitico, dunque la norma era coerente, e ci preservava
      dall’assalto di eventuali esclusi nelle liste dei partiti classici.
    • nfine sul programma abbiamo dichiarato che avremmo seguito linee progettuali rigorose e nettamente alternative non solo a quelle ordinariamente elaborate dal degenerato sistema dei partiti, ma anche e soprattutto a quelle vie di mezzo, a quelle soluzioni compromissorie a cui purtroppo anche talune frange del movimento “grillino”, anche già a Genova, tendono ad indulgere.
    • Che questo processo rigoroso e realmente “dal basso”, fatto da cittadini “con l’elmetto”, fosse la strada giusta lo dimostra l’esito, ossia la designazione di un profilo altissimo come il Dr. Paolo Franceschi, a cui si sono affiancati altri nomi noti per la severità delle loro posizioni anti-sistema e a favore di una politica e un’amministrazione vicine ai cittadini. Tanto autorevole questa designazione che in breve ha coagulato attorno a sé, facendo superare ogni divisione, il consenso di tutta la rete “grillina” ligure da La Spezia a Savona, fino a Sanremo.
    • È dunque incontrovertibile che il nostro percorso rientrasse pienamente nei parametri di consensualità, partecipazione, trasparenza e coinvolgimento “dal basso” che tanto Grillo diffonde, anche appendendosi alle statue. Quel 2,4-2,5% che i sondaggi attribuiscono a un’eventuale Lista 5 Stelle in Liguria, con un percorso del genere e un candidato come Paolo Franceschi, era probabilmente destinato a raddoppiare.
    • Stante tutto questo, il Meet Up di Beppe Grillo Genova dissente radicalmente con la valutazione del comico genovese secondo cui non ci sono nella regione le condizioni per scendere nell’agone elettorale.
    • Beppe Grillo ha così invalidato un percorso che invece avrebbe dovuto appuntarsi al bavero con orgoglio, e che avrebbe dovuto riconoscere quasi ad occhi chiusi. Sul motivo per cui non l’abbia fatto occorrerà interrogarsi nell’immediato futuro, cercando di capire se e quanto il leader di un movimento anti-partitico è davvero libero e indipendente dalle pressioni trasversali di quei partiti che sarebbero danneggiati dalla presenza di una Lista Civica 5 Stelle.
    • Il Meet Up di Genova si dichiara amareggiato e deluso dalle scelte di Beppe Grillo, che hanno come primo risultato un’incrinatura nella credibilità del personaggio per la dimostrata sua palese non consistenza con quanto predicato da anni. Ora si attendono ulteriori eventuali prese di posizione in merito alle elezioni regionali in Liguria, a seguito delle quali quello che ora è un semplice dissenso in breve potrebbe rischiare, cosa che comunque non auspichiamo, di diventare aperta rottura.
    • Il percorso ed il progetto che ha messo insieme persone e soggetti collettivi, a questo punto, indipendentemente dalle elezioni regionali del 2010, va comunque avanti, perché un impegno civile condiviso, coerente e determinato è in grado di camminare con gambe proprie.
  • Blog di Beppe Grillo – Mafia a Milano
    • MARCHE: DALLE STELLE ALLO STALLO

      LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPAZIONE DELLA LISTA CIVICA A 5 STELLE ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI NELLE MARCHE È ORMAI DEL TUTTO TRAMONTATA, O QUASI

      MOLTI ORGANIZERS E ASSISTANTS DI DIVERSI MEETUP HANNO DATO FORFAIT, NEGANDO AI LORO ISCRITTI E AGLI ALTRI CITTADINI MARCHIGIANI LA POSSIBILITÀ DELLA “NOSTRA ALTERNATIVA” ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL 2010; QUALCUNO ADDUCENDO MOTIVAZIONI RIDICOLE RISPETTO AL MOMENTO, DEGNE DEI BENPENSANTI, ALTRI DEFILANDOSI DIETRO IL LORO IMPEGNO CON IDV, ALTRI ANCORA MANIFESTANDO APERTAMENTE LA LORO AVVERSITÀ AL MOVIMENTO A 5 STELLE E, IN QUALCHE CASO, ANCHE VERSO BEPPE GRILLO,

      PRENDIAMO ATTO CHE I SABOTATORI, GLI INFILTRATI E I DOPPIOGIOCHISTI HANNO PORTATO A TERMINE IL LORO LAVORO; A QUESTO PUNTO NON ABBIAMO PIÙ NESSUN BISOGNO DELLA LORO CONTRO-COLLABORAZIONE E RITENIAMO CHE DOPO LA CHIAREZZA, PERCHÉ ORMAI IL QUADRO È CHIARO, VADA FATTA PULIZIA.

      RIVOLGIAMO ANCHE AGLI ATTENDISTI, AGLI INCERTI E AI TENGOFAMIGLISTI IL NOSTRO DISAPPUNTO.

      NON POSSIAMO OMETTERE LA NOSTRA PERPLESSITA’ AL FATTO CHE DALLO STAFF DI BEPPE GRILLO NON CI SIA STATO ALCUN INTERESSAMENTO E COLLABORAZIONE, NONOSTANTE FOSSE NOTO IL TENTATIVO DI DARE VITA ALLA LISTA CIVICA REGIONALE “MARCHE A 5 STELLE”.

      Roberto, Samuele e Stefano del MEETUP di Recanati.

  • Lista ‘grillina’ alla Regionali, emergono fratture
    • Non si scompone Giovanni Favia, candidato dei grillini alle elezioni regionali, di fronte al fatto che “un’associazione privata non facente parte delle reti legate al blog di Beppe Grillo non raccogliera’ le firme” per sostenerlo. Non si scompone perche’ non reputa significativo il dissenso che arriva da Ravenna. E, inoltre, dice, “le firme per le regionali, come era gia’ previsto le raccoglieranno quelle centinaia di cittadini iscritti al sito del movimento a cinque stelle nazionale”
    • Favia, in una lunga nota, smonta poi i suoi ‘accusatori’. “Due esponenti di una piccola associazione ravennate
    • il comunicato del Meetup ravennate “e’ pura calunnia” e quindi, “probabilmente, dovendo difendere il lavoro di centinaia di attivisti in regione, dovremmo procedere per vie legali”