PIL: la Germania a un passo dalla Recessione

I dati sul PIL tedesco relativi al secondo trimestre non lasciano scampo a dubbi: prima della fine dell’anno la Germania conoscerà un trimestre di recessione. Nonostante i titoli dei siti italiani tendano ad enfatizzare il fatto che la Germania abbia un PIL (nelle immagini GDP) positivo, la tendenza di medio periodo non lascia scampo ad altre ulteriori conclusioni, soprattutto in assenza di risposte da parte del governo Merkel.

Questo il grafico del tasso di crescita del GDP della Germania su base annua:

Il risultato del secondo trimestre 2012 è un modesto 0.5%, un uno per cento secco in meno rispetto a tre mesi or sono. Il risultato conferma la validità della nostra previsione, pubblicata su questo blog qualche settimana fa. Volendo approfondire il tentativo di analisi della volta precedente, possiamo prendere in esame il segmento di curva che va dal fantasmagorico +4.7% del primo trimestre 2011 fino ad oggi. Naturale osservare che si tratta di una tendenza negativa. Ed è possibile anche descrivere questo andamento con una funzione y=f(x)+a. Ovvero con una retta. Applicando la funzione della regressione lineare su un qualsiasi foglio di calcolo. Ebbene, il ramo di curva degli ultimi diciotto mesi del tasso di crescita della Germania equivale a questa funzione: y=-0.7*x+7.162. Pertanto, la previsione per il GDP Annual Growth Rate della Germania per il prossimo periodo (il settimo della serie che abbiano selezionato) è di un -0.27% – il che equivale a dire recessione.

Se poi non ci sarà alcuna reazione da parte del governo tedesco, né ci sarà una inversione di tendenza sul mercato comune – sì, è l’interdipendenza fra i paesi europei, ovvero i legami economici e commerciali e finanziari fra la Germania e l’Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo, la Francia e così via, a spingere verso il basso il PIL tedesco – allora si verificherà un -1%, fatto che sancirà l’apertura della crisi economica anche in casa Merkel, proprio nel tremendo 2013, anno horribilis delle elezioni italiane e tedesche (si comincia già a gennaio in Bassa Sassonia, 8 milioni di abitanti, con capitale Hannover).

L’unico modo per invertire questa pericolosa tendenza è smetterla con le politiche mortifere della Trojka e della BCE e pompare denaro per finanziare la crescita. Null’altro.

 

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