Pare che in Germania i membri del governo federale e i ministri abbaino riservato per sé e per i soldati tedeschi in afghanistan un vaccino anti-pandemico alternativo al Pandemrix della Glaxo, distribuito invece alla parte restante della popolazione. La differenza risiede nel fatto che il Celvapan della Baxter – questo il suo nome – non contiene MF-59, l’adiuvante della discordia, sospettato di avere effetti collaterali a lungo termine, taciuti dalla industria del farmaco. Anche negli USA il vaccino anti suina non contiene squalene: la Food and Drug Administration non lo ha mai autorizzato.
Il vaccino senza MF-59 è inefficace? Naturalmente nessuno lo dice. Resta il fatto che in USA si invita la popolazione a vaccinarsi, in special modo i bambini; i vaccini sono in milioni di dosi e ne verranno prodotti e distribuiti altrettanti. In Italia, si distribuisce il prodotto di Novartis, avente MF-59, ma non ci sono le milioni di dosi annunciate dal governo, non si propaganda il vaccino e i medici sono renitenti a farsi fare la puntura. Sarà un caso? Forse che il governo, oltre a non avere i soldi per pagare le milioni di dosi necessarie a vaccinare buona parte della popolazione, sia pure incerto sulla efficicia e l’innocuità di Focetria? Il viceministro Fazio si è pronunciato l’altro giorno per dire che i medici “si devono vaccinare”, lasciando intendere che non esiste per questa categoria spazio per il libero arbitrio. Non si possono veicolare “messaggi fuorvianti”.
Sarà. Intanto per Big Pharma si annunciano entrate per otto miliardi di dollari. Il vaccino in Germania costa 14 euro la dose, interamente pagato dallo stato. In Italia non si sa. Il governo non ha fornito la documentazione della spesa per il vaccino alla Corte dei Conti. solo dai Radicali (Farina Coscioni, sua l’interrrogazione presentata alla Camera) si è levata qualche voce di protesta e di richiesta di chiarimenti.
Berlino, 19 ott (Velino) – La campagna di vaccinazione gratuita contro l’influenza A H1N1 inizia oggi in Germania. Si prevede la somministrazione di 50 milioni di dosi entro la fine di gennaio. È la più imponente mobilitazione sanitaria del dopoguerra, ma rischia di venire disertata dalla maggior parte della popolazione. Un sondaggio demoscopico per conto della tv pubblica Ard ha rivelato durante il fine settimana che solamente il 12 per cento dei tedeschi intendono farsi vaccinare. La maggior parte degli interpellati (39 per cento) hanno dichiarato di rifiutare il vaccino. Un altro 27 per cento del campione si è mostrato tendenzialmente contrario (“probabilmente no”) mentre appena il 19 per cento non esclude di giovarsi del vaccino. Il 3 per cento non ha risposto al sondaggio. La gente è diffidente non solo per gli eventuali effetti collaterali del nuovo vaccino, ma anche per l’allarme suscitato dalla notizia che il ministero federale della Sanità avrebbe acquistato un prodotto poco idoneo. Secondo il virologo Alexander Kekulè, il vaccino Pandemrix (prodotto dall’inglese Glaxo-Smithkline) per moltiplicare la sua efficacia, contiene un integratore che nella metà dei casi produce gonfiori, arrossamenti, emicrania e dolori nelle ossa.
In un terzo dei casi la somministrazione di Pandemrix, a giudizio di Kekulè, ha per conseguenza un diffuso stato di debolezza e febbre. Per questo motivo, per i membri del governo federale e per il personale dei ministeri, come anche per i militari tedeschi stazionati in Afghanistan, sono state ordinate 200mila dosi di Celvapan, vaccino senza integratore prodotto da Baxter. Il trattamento privilegiato rappresenta “uno scandalo”, a giudizio di Wolf-Dieter Ludwig, presidente della Commissione per i farmaci. Michael Kochen, presidente della Società tedesca di medicina generale, ha sconsigliato il vaccino “perché il rischio di danni supera i benefici”. Intanto il quotidiano economico Handelsblatt ha fatto i primi conti della pandemia giungendo alla conclusione che si tratta di “una benedizione di miliardi” per l’industria farmaceutica. Una dose di vaccino in Germania costa 14 euro, ma la somministrazione è interamente a carico del sistema sanitario pubblico. Tra quest’anno e l’anno prossimo, le azioni messe in campo contro l’influenza A dovrebbero generare sul piano mondiale un fatturato aggiuntivo superiore a 8 miliardi di dollari per i produttori del settore.
È sintomatico il boom del farmaco Tamiflu prodotto dal gruppo svizzero Roche. Circa la metà dell’incremento dell’11 per cento registrato nel fatturato dei primi nove mesi di quest’anno deriva dalle vendite di Tamiflu. Nella graduatoria dei maggiori produttori del vaccino contro il virus H1N1 figura al primo posto il gruppo inglese Glaxo-Smithkline con 440 milioni di dosi di vaccino per un valore di 3,5 miliardi di dollari. Al secondo posto i francesi di Sanofi-Aventis (121 milioni di dosi / 722 milioni di dollari); terza la svizzera Novartis (100 milioni di dosi/496 milioni di dollari); quinta l’anglo-svedese Astra-Zeneca (42 milioni di dosi / 453 milioni di dollari).
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=971982
- Vaccinazioni: perché sono un pericolo
- Cosa fa l’adiuvante squalene ai topi
Adiuvanti di vaccini su base oleosa come lo squalene, a lungo raggio temporale non hanno dimostrato di produrre risposte immunitarie utili, cioè concentrate e ininterrotte (1).
Inoltre, una ricerca del 2000 pubblicata nell’American Journal of Pathology ha dimostrato che una singola iniezione dell’adiuvante squalene sui topi, ha attivato “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente sull’articolazione”, altresi nota come artrite reumatoide (2) - Una ricerca condotta al Tulane Medical School e pubblicata nel numero di febbraio 2000 di Experimental Molecular Pathology, include queste statistiche allarmanti:
“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome – GWS) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio “Tempesta nel Deserto” anche non impiegati sul campo di battaglia, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene (3);
- dr Viera Scheibner, in precedenza eminente ricercatore scientifico per il governo australiano:
“…questo adiuvante [lo squalene] contribuì alle reazioni a cascata chiamate “Gulf War Syndrome,” (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica ecc.” (4).
- (1) Rense.com, Vaccines, Autism, and Gulf War Syndrome, August 15, 2005.
- (2) The American Journal of Pathology, the Endogenous Adjuvant Squalene Can Induce a Chronic T-Cell-Mediated Arthritis in Rats, 2000.
- (3) ScienceDirect.com, Experimental and Molecular Pathology, Volume 68, Issue 1, February 2000, Pages 55-64 http://www.sciencedirect.com/
- (4) Adverse Effects of Adjuvants in Vaccines, by Viera Scheibner, Ph.D., 2000. http://www.whale.to/vaccine/adjuvants.html
- Cosa fa l’adiuvante squalene ai topi
- INFLUENZA A: RADICALI, CHIAREZZA SU CONTRATTI PER VACCINO | Maria Antonietta Farina Coscioni
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“Quanto costano i 24 milioni di vaccini contro il virus H1N1? Perche’ il governo non rende noti i termini del contratto stipulato con la multinazionale farmaceutica Novartis?
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E’ vero che in caso di inadempienza delle date di consegna, non sono previste penalita’ verso l’inadempiente? E’ vero che il ministero della Salute sarebbe rimborsato per danni causati a terzi solo a causa di difetti di fabbricazione, ma non sembra possibile stabilirne l’esistenza?”
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E’ quanto chiede la deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni che ha presentato una interrogazione al premier Silvio Berlusconi, ai ministri del Welfare Maurizio Sacconi e delle Finanze Giulio Tremonti per conoscere gli accordi che il governo ha preso con la multinazionale farmaceutica Novartis.
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“Trovo sconcertante – ha sottolineato la Coscioni – e inaccettabile che il governo abbia rifiutato alla magistratura contabile la documentazione” sul costo dei vaccini e sui termini dell’accordo. L’interrogazione presentata dalla deputata radicale e’ composta da quindici punti affinche’ “sia fatta urgente chiarezza”.
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Tra questi, Coscioni chiede se sia vero che “nonostante il rilascio del visto, i magistrati contabili non hanno nascosto perplessita’, a cominciare dalle premesse dell’accordo: ’sicuramente particolare visto che aveva per oggetto un prodotto, il vaccino Focetria autorizzato solo recentemente dall’Unione Europea, e che al momento della stipula non esistevaancora”. E ancora se sia vero che “il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sarebbe comunque ‘obbligato ad accettare il vaccino anche in assenza dell’autorizzazione all’immissione in commercio in Italia’”.
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