The Berlusconi Show, la rete aggira la BBC. Ecco il documentario pubblicato su Youtube.

The Berlusconi Show, il documentario BBC ora anche su Youtube. Inizialmente oscurato agli altri paesi, sembrava dovesse rimanere off limits per l’Italia. Ma la “mano invisibile” della rete si è mobilitata: ecco i sette filmati, sottotitolati in italiano, del documentario di Mark Franchetti nel quale si ricostruiscono gli ultimi dodici mesi del “Berlusconi Empire”, dallo scandalo sessuale, al compleanno di Noemi Letizia, al divorzio con la moglie Veronica Lario, alle accuse di mafia del pentito Spatuzza, al No B Day, dal quale il documentario prende le mosse.
Ne emerge il ritratto di un’Italia che “va bene così”, che tanto non cambierà mai nulla, che Berlusconi ce lo meritiamo poiché è ciò che vogliamo, lo abbiamo votato, e se lui è un corruttore, un concussore e ha una libido patologica per la sua età, bé, che importa, si tratta dell’uomo e non del “politico”, si tratta dell’immagine e non della sostanza evidentemente tascurando – con una miopia che pare già vista in passato per altri ‘despoti’ – che Egli vive proprio dell’immagine e non della sostanza.
Il documentario pare proprio orientato a rispondere alla domanda, “ma perché gli italiani si tengono Berlusconi”, con la medesima risposta che gli inglesi si diedero a proposito di Mussolini:
Churchill ammise di essere affascinato dal capo del fascismo e aggiunse: «E’ evidente a chiunque che egli pensa soltanto al bene duraturo – del popolo italiano – se io fossi italiano, sarei stato con voi fin dal principio» (CorSera).
E’ la medesima tesi che Carlo Rossella applica al piccolo duce: agli italiani Berlusconi piace. Egli è in grado di intercettare il sentimento profondo della nazione, egli vive in armonia con lo spirito di un popolo e ne persegue il “bene duraturo”. Poco importa se per sottarsi al giudizio della magistratura sui reati commessi da privato cittadino, stravolga il sistema giudiziario, l’assetto democratico, la legalità di un paese. Poco importa se per poter essere rieletto e per poter governare anche nelle amministrazioni locali, abbia messo sotto tutela tutta l’informazione televisiva, tutta la comunicazione televisiva, riducendola a un mediocre pollaio del quale ognuno ambisce a far parte, onde poter avere il proprio quarto d’ora di celebrità e così consumarsi ed esser dimenticato. La deriva videocratica è oramai un dato di fatto: ma la fattualità, la scomoda verità delle cose, è mascherata, nascosta, messa in mora dallo schermo televisivo che la sostituisce con i rassicuranti fondali celesti, rispondenti alla sola logica della distrazione di massa e della ri-produzione del consenso. Ed è Franchetti che non riesce a dare la necessaria evidenza a ciò: ovvero che la rielezione di Berlusconi, il terzo (quarto contando i rimpasti) governo di Mr b, si è reso possibile solo con la proprietà privata del mezzo televisivo e l’appropriazione di quella parte pubblica del mezzo, la Rai, attraverso il controllo indiretto del CdA, della Commissione di Vigilanza e dell’Autorità di Garanzia. Berlusconi non governa perché è semplicemente voluto dagli italiani, viceversa è Berlusconi che ha il potere di far credere agli italiani di esser necessario per loro stessi. Berlusconi si è venduto attraverso il sogno della celebrità, della ricchezza. Attraverso un grande incantesimo di massa possibile solo laddove la conoscenza ha fatto passi indietro, parecchi passi indietro. Solo laddove è avvenuta una profonda inversione nei valori e del senso del giusto.

The Berlusconi Show.

Anche oggi, una nuova puntata del vostro programma preferito, The Berlusconi Show.

Trama: davanti a milioni di persone riunite al suo cospetto, Silvio, interpretato magistralmente da Silvio Berlusconi, noto attore televisivo, ha decisamente respinto gli attacchi dei sinistrorsi per destituirlo dal potere conquistato legittimamente anni or sono, con la fatica e il suo duro lavoro di imprenditore. I sinistrorsi, che volevano estromettere le sue liste dalle prossime competizioni elettorali con blocchi di uomini armati sulle soglie degli uffici elettorali, sono riusciti con la violenza di cui sono capaci, a metter fuori il listino PdL a Roma. Allora Berlusconi, accompagnato dal fidato collega supereroe, l’Umberto, è salito sul grande palco di Piazza S. Giovanni intonando l’inno scritto in suo onore da un famoso cantautore napoletano, e ha detto che è nuovamente sceso in campo per salvare il paese dall’orda dei sinistrorsi e dai loro plotoni di giudici assassini, promettendo l’eden per tutti e persino una partecipazione a Il Milionario, altro broadcast televisivo fra i più famosi e seguiti.

Ma intanto, fra la folla, un balenare di Viola ha incuriosito il Ministro della Difesa Personale di Silvio, Ignazio La Russa. Chi sta tramando nell’ombra? Chi è quel volto senza volto che è comparso improvvisamente? Un brivido freddo corre per la schiena di La Russa. Si sbottona la giacca, lentamente. Accarezza la canna corta della sua Smith & Wesson.

PS.: No, The Berlusconi Show non è un nome di fantasia, ma il titolo di un documentario della BBC sul nostro eroe e più in generale sulla nostra deriva videocratica, anomalia fra le più interessanti nel panorama politologico europeo, che ispira l’occhio critico dei britannici. Il programma, off limits per l’Italia (chi si serve di un buon proxy che lascia abilitato il java, provi qui: http://www.bbc.co.uk/programmes/b00r8g99), dove neppur se ne parla sui giornali – è andato in onda ieri – racconta l’incredibile vicenda del tycoon nostrano, eletto per tre volte e per tre volte presidente del Consiglio, conservando la padronanza assoluta del mezzo televisivo, impiegato strumentalmente e in maniera scientifica per la formazione del consenso:

Nel suo documentario Mark Franchetti torna indietro negli anni per capire come diavolo ha fatto questo pagliaccio ad arrivare a guidare una democrazia europea del terzo millennio. A dire la verità, l’approccio di Franchetti va molto al di là di questo. Il giornalista intervista persone di vari schieramenti e punti di vista e osserva il contesto storico nel quale è avvenuta l’ascesa al potere di Berlusconi. Il controllo dei mezzi di comunicazione, i legami con la mafia, la corruzione, i rapporti con l’estrema destra, le forzature legislative, le escort, gli interventi chirurgici, le feste, le gaffes, lo scherzo ad Angela Merkel. Tutti aspetti e fatti già conosciuti, ma che non per questo smettono di lasciare lo spettatore esterrefatto a chiedersi: come diavolo è potuto succedere? Ancora e ancora. È stato eletto per tre volte. A un certo punto un giovane militante del Popolo della libertà dice: “Per 15 anni, gli italiani hanno appoggiato Berlsuconi attraverso elezioni democratiche. Ci sono due spiegazioni: o gli italiani sono tutti stupidi e non si rendono conto a chi hanno dato il loro voto o hanno semplicemente fiducia in lui”. Ma non è detto che le due possibilità si escludano a vicenda. La seconda potrebbe essere il risultato della prima. E il discorso non vale per tutti gli italiani, solo per molti di loro. O forse sono semplicemente molto indulgenti. In ogni modo, si tratta di un fatto allo stesso tempo affascinante e spaventoso (The Guardian).

In ciò, la sinistra, esce irrevocabilmente sconfitta. La sinistra è ai margini del mezzo televisivo. Poteva metter Berlusconi fuori dal sistema politico, non l’ha fatto. L’errore politico, strategico, sistemico, ha condannato la sinistra a emulare Berlusconi, a esserne contraltare, a condividerne l’immoralità e la pratica sporca della politica come scambio. E allora, se Berlusconi è la televisione, se esso è uno show, un reality che ci coinvolge tutti, basterebbe distruggere il tubo catodico, distruggerne il contenuto tossico, togliendo la maschera al pagliaccio, demolendo la scenografia dei cieli limpidi, con uno squarcio, un taglio, una ferita. E così si ritorna al punto di sempre: l’ipocrisia della menzogna, che può essere rotta solo con un atto di violenza. Una violenza riparatrice, sia chiaro. Una violenza che restituisce alla verità il suo posto nelle cose del mondo.

PS –  per chi sa prendere le misure:

Credits: Claudio Lucia

Il controllo dei mezzi di comunicazione, i legami con la mafia, la corruzione, i rapporti con l’estrema destra, le forzature legislative, le escort, gli interventi chirurgici, le feste, le gaffes, lo scherzo ad Angela Merkel. Tutti aspetti e fatti già conosciuti, ma che non per questo smettono di lasciare lo spettatore esterrefatto a chiedersi: come diavolo è potuto succedere? Ancora e ancora. È stato eletto per tre volte.

A un certo punto un giovane militante del Popolo della libertà dice: “Per 15 anni, gli italiani hanno appoggiato Berlsuconi attraverso elezioni democratiche. Ci sono due spiegazioni: o gli italiani sono tutti stupidi e non si rendono conto a chi hanno dato il loro voto o hanno semplicemente fiducia in lui”.

Ma non è detto che le due possibilità si escludano a vicenda. La seconda potrebbe essere il risultato della prima. E il discorso non vale per tutti gli italiani, solo per molti di loro. O forse sono semplicemente molto indulgenti. In ogni modo, si tratta di un fatto allo stesso tempo affascinante e spaventoso