Ai confini della Rete: la Binetti diffamata e il blogger falsario

Calunnia, Botticelli

Paola Binetti è stata diffamata a mezzo blog. Il Simplicissimus ha pubblicato un post in cui si riportavano frasi attribuite alla parlamentare dell’UDC. Frasi, si è scoperto poi, essere in contrasto con le dichiarazioni pubbliche della Binetti in materia di terapia del dolore. Ci sono pagine e pagine di resoconti parlamentari che testimoniano dell’impegno in materia della a volte discutibile senatrice ultra-cattolica. Quindi le parole riportate dal Simplicissimus risuonavano subito, ai primi che le lessero, alquanto strane. Quella frase, “i bambini malati di cancro portino la croce”, era paradossale e abnorme, ma ha funzionato benissimo. Il blog Simplicissimus pubblicava il post il 28 Giugno scorso. Molti altri siti hanno replicato parimenti la notizia, senza alcuna remora, senza indugiare in difficoltose – e dispendiose in termini di tempo – verifiche. Tutti sono caduti nella trappola dell’indignazione, fino a vergognarsi di aver ceduto alla facile soluzione di ricavare un surplus di visualizzazioni da una notizia così ripugnante. Prendersela con i bambini. Una dichiarazione folle e inverosimile che solo quell’integralista della Binetti poteva fare.

Peccato che fosse completamente falsa. Binetti, dopo qualche giorno, ha smentito. Ieri ha scritto un commento in coda al post incriminato, senza dilungarsi in richieste di rettifiche o altro. Ha soltanto – e signorilmente, gliene deve esser dato atto – riferito la sua versione e ha invitato i lettori a diffidare dei dispensatori di bufale sul web.

Qui ci troviamo di fronte a un duplice problema. Da un lato, la ricerca delle fonti sul web è sempre stato uno degli argomenti di punta dei suoi detrattori. Umberto Eco afferma che non si sa mai se una notizia sul web sia vera o falsa. “Su Internet non ci sono filtri sociali: prima di aprire un giornale c’è bisogno di gente che dia il denaro necessario, di giornalisti, e via dicendo. A seconda di chi dà il denaro a un giornale, e di chi ci scrive, sappiamo se il giornale è comunista, se è fascista.. Al contrario, su Internet, nessuno sa chi sia il signor X”, disse Eco a El Pais in una intervista di due anni or sono. Noi non sappiamo perché sia stato pubblicato quel post, perché è stato dichiarato il falso su Binetti. Perché proprio ora. Sappiamo però – e questo è un merito, non tanto del web, ma dei lettori – che le notizie false hanno vita molto breve se pubblicate da un blog. La carta stampata resta, i kilobyte di un post possono essere trasformati, modificati, cancellati in ogni istante. Fino a far scomparire”l’errore”. Ma soprattutto sono oggetto di verifica da parte di migliaia di occhi e di teste, pronte a far girare i motori di ricerca.

In secondo luogo, ci scontriamo con un dilemma, forse sorto in seguito al tramonto dell’era berlusconiana, i cui protagonisti sono stati materiale eccellente per pubblicazioni orientate alla denuncia e allo scandalismo esasperato. Si tratta di un vero e proprio filone, il cui capostipite è stato il Blog di Grillo, il cui “spirito editoriale” è stato poi brillantemente implementato in una testata vera e propria, ovvero Il Fatto Quotidiano. L’imitazione di questi due campioni dell’indignazione da tastiera è diventato un modello per tantissimi blogger. Suscitare l’indignazione è un buon modo per ottenere visualizzazioni sul web. Essere visibili è il metro con cui si misura il successo di un sito. Non contano i contenuti, basta che essi procurino interesse.

Ecco, a mio avviso, dopo la fine del berlusconismo, questo filone ha vissuto una crisi. Ha perso la materia prima che produce indignazione, ovvero i berluscones. O perlomeno sono diventati merce rara. Di che parlare allora? Per alcuni può esser diventato una coazione a ripetere. E allora scrivere notizie false su dichiarazioni false in merito a cure anticancro sui bambini si configura come un altro modo di fare trollismo.

A corredo di ciò, va ricordato che l’autore del blog Il Simplicissimus non ha provveduto né a rettificare il post, né tantomeno a rispondere ai commenti e alle sollecitazioni di chiarimenti da parte dei lettori e degli altri blogger caduti nella trappola. Un comportamento scorretto, da censurare. Che speriamo non venga impiegato come pezza d’appoggio per disegni di legge censori nei confronti della libertà di espressione.

(A causa della scorrettezza de Il Simplicissimus, questo blog non inserisce alcun trackback al post incriminato).

La pandemia mediatica, virus di serie A e virus di serie B.

Per il capo Commissione Vaccini Pediatri, il virus A-H1N1 ha una sovraesposizione mediatica. Ogni anno muoiono decine di persone per l’influenza stagionale. Nessuno ne parla. Così il Ministero nell’aggiornamento di oggi:

  • Incidenza settimanale dell’influenza nella popolazione: 0,9 per cento

  • Numero dei casi settimanali stimati in base all’incidenza: 540mila

  • Percentuale di decessi in rapporto ai malati dall’inizio della pandemia: 0,0039 per cento

  • Decessi dall’inizio della pandemia: 31

  • Vaccinati al 9 novembre: 80 mila

In particolare, la percentuale di decessi per l’influenza stagionale è dello 0.2 per cento di chi si ammala, vale a dire cinquanta volte più alta. Resta maggiore l’incidenza del virus per mortalità in Campania.

Situazione in Italia

Totale decessi Italia 31

Regione

Campania 12

Lombardia 5

Emilia Romagna 3

Piemonte 3

Lazio 2

Molise 1

Sicilia 1

Toscana 1

Umbria 2

Veneto 1


Situazione europea (fonte ECDC)

Totale decessi 401 di cui

Gran Bretagna 155

Spagna 73

Francia 49


Situazione mondiale (fonte ECDC)

Totale decessi 6483 di cui

Brasile 1368

Stati Uniti d’America 1004

Argentina 600

    • Per il presidente della Commissione vaccini della Società italiana pediatri l’influenza H1N1 è un virus mediatico e l’attenzione che gli dedicano i mezzi di informazione è del tutto ingiustificata.

    • "Questo è un virus mediatico", ha detto il dottor Alberto Ugazio intervistato alla radio Cnr media

    • "Non discuto il fatto che ci si trovi di fronte a una pandemia e che questa provochi vittime, ma l’esposizione sui mass-media è del tutto ingiustificata".

    • l’influenza stagionale causa un numero di morti dieci volte superiore — sono le dichiarazioni del medico ai microfoni di Cnr media secondo quanto riportato sul sito dell’emittente — E anche tra i bambini la normale influenza causa ogni anno decine di decessi che però non fanno notizia

    • Ieri ha avuto ampio risalto la notizia del decesso di una bimba di 8 mesi, positiva al virus H1N1, all’ospedale Cardarelli di Napoli per una polmonite bilaterale. Sempre ieri il bollettino quotidiano emesso dal ministero della Salute, ha comunicato che i casi stimati in Italia sono 785.000, con 161 ricoveri e 29 decessi sinora, di cui 11 in Campania

    • La quasi totalità delle vittime aveva patologie gravi pregresse all’influenza: diverse delle vittime erano affette da tumori in fase terminale.

    • "Anche le ipotesi di una mutazione del virus sono scontate e creano solo allarmismo", dice il dottor Ugazio.

    • "I pericoli qui sono altri: cominciamo a vedere medici che negli ospedali non riescono ad assistere malati gravi perché i servizi essenziali sono assaliti da presunti malati"

    • "Ai genitori ripeto: se il vostro bambino ha la febbre, tenetelo a casa"

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Influenza A, analisi sui dati del Ministero della Salute.

I dati che seguono a fondo pagina, fonte Ministero della Salute, riferiscono alla Settimana 43, ovvero quella che va dal 19 al 25 Ottobre scorsi, e riportano il numero globale di casi e i tassi d’incidenza nelle regioni che hanno attivato la sorveglianza medica di base. L’incidenza è espressa come numero di sindromi influenzali (casi) per 1000 assistiti per settimana.

Sebbene i dati siano “datati” – la settimana 43 infatti non è stata contrassegnata dal parrossismo mediatico di questi giorni – alcune considerazioni si possono fare lo stesso. Primo, la maggior incidenza nella fascia d’età compresa fra gli 0 ei 14 anni era già evidente a metà Ottobre – 60 % dei casi se si guarda ai numeri assoluti, il 87% se invece si osservano le percentuali di incidenza a parità di assistiti. E gli over 65 possono dormire sonni tranquilli in entrambi i casi.



Casi di influenza A-H1N1 suddivisi per età

Suddivisione per fascia d'età, valori assoluti - fonte Min. Salute

Suddivisione per fascia d'età, incidenza ogni mille assistiti

Suddivisione per fascia d'età, incidenza ogni mille assistiti, fonte Min. Salute

E’ naturale che se le proprozioni sono queste, allora la percentuale di mortalità complessiva – che negli altri paesi è inferiore al 1 per mille e in Italia, dati attuali, è circa 0.07 per mille, vale a dire 18 vittime su 250000 casi accertati, vedi La Stampa.it di oggi – avrà all’incirca la medesima distribuzione per classi d’età. Nello stesso articolo de La Stampa, fra l’altro, viene riferito che il governo ha rassicurato sui bambini, essi “non sono a rischio”. Viene da chiedersi se il Ministero della Salute e il viceministro Fazio abbiano letto gli stessi rapporti che pubblicano sul loro sito. Se non altro, dovrebbero sapere che la categoria d’età da 0 a 14 anni, fino al 25 Ottobre, secondo la sorveglianza dei medici di base, a partià di assistiti, era quella nota del 86%. Ragion per cui c’è da aspettarsi che i deceduti per complicanze o per sola influenza A, alla fine della pandemia, tenderanno a ricalcare grossomodo la distribuzione di cui sopra. Quindi l’affermazione fatta oggi è puramente volta a raffreddare gli animi. Non vi diranno di certo che alla fine – sicuramente – qualche bambino sarà morto.

Torniamo ai dati del Ministero.

Andamento settimanale Influenza - rete Influnet

Andamento settimanale Influenza - rete Influnet

Quest’altro grafico mostra l’andamento delle rilevazioni di campioni positivi per influenza stagionale e pandemica realizzate dalla rete Influnet, una serie di laboratori di Aziende Ospedaliere e Università delle varie città italiane. Naturalmente i dati raccolti si fermano alla settimana 42, quindi al 18 di Ottobre; sarebbe interessante chiarire cosa è stato detto e scritto su tv e giornali durante la settimana 30, che corrisponde circa alla scorsa metà di Luglio e confrontarla con quanto verrà registrato nella settimana corrente, che ha visto esplodere la pandemia mediatica. Per rispondere bisogna aspettare il nuovo bollettino della rete Influnet, ma tenete ben presente il grafico. Il dato del numero dei campioni, di per sé, non ci dice nulla e può portare a considerazioni erroree: l’aumento dei casi in Luglio è dovuto a una maggiore attività della rete Influnet, o effettivamente di reale incremento si è trattato? Possiamo solo dire che dalla settimana 21 a oggi, la quasi totalità di casi di campioni positivi lo erano per l’influenza A e solo una quota marginale per influenza stagionale. E questo è un po’ poco.

Un altro grafico realizzato sui dati della rete Influnet mostra la distribuzione regionale dei casi di influenza A:

Dati rete Influnet suddivisi per Regione

Dati rete Influnet suddivisi per Regione

Sorveglianza medica di base, numero casi di influenza A ogni 1000 assistiti

Sorveglianza medica di base, numero casi di influenza A ogni 1000 assistiti

I dati della rete Influnet, rispetto alla sorveglianza medica di base, sottostimano il Piemonte, mentre confermano la tendenza di una maggiore incidenza del virus influenzale nella regione Campania. A parziale giusificazione di ciò, è stata chiamata in causa la maggior densità demografica. Infatti, fra le dieci città più densamente popolate d’Italia, otto sono della provincia di Napoli:

Pos. Città Provincia Area (km²) Popolazione Densità (Pop per km²)
1 Portici (NA) 4 57.777 14.444,25
2 Melito di Napoli (NA) 3 36.547 12.182,00
3 Casavatore (NA) 1,62 19.608 12.103,70
4 San Giorgio a Cremano (NA) 4,11 48.079 11.698,05
5 Grumo Nevano (NA) 2 18.883 9.441,50
6 Bresso (MI) 3 26.814 8.938,00
7 Napoli (NA) 117 984.242 8.412,42
8 Arzano (NA) 4,68 37.994 8.118,38
9 Frattaminore (NA) 1,99 15.987 8.033,67
10 Sesto San Giovanni (MI) 11 81.031 7.366,55

fonte wikipedia, parola chiave: densità demografica italia

Questo forse basta a dare una spiegazione sulla maggior diffusione del virus nella Regione. Di certo non è sufficiente a giustificare la maggiore mortalità.

Questa infine la tabella dei dati Regione per Regione raccolti con la sorveglianza medica di base.

Settimana 43/2009 Totale Totale Totale Incidenza 0 – 4 5-14 15 – 64 +65
Regione Medici Casi Assistiti Totale Casi Inc Casi Inc Casi Inc Casi Inc
PIEMONTE 53 449 67866 6,61 69 15,43 186 21,97 176 4,34 18 1,24
VAL D’AOSTA
Pr,Aut,BOLZANO 10 32 19152 1,67 3 8,67 14 7,22 15 1,14 0 0
Pr,Aut,TRENTO 11 14 15102 0,92 6 6,57 1 0,45 7 0,77 0 0
VENETO 77 89 101109 0,88 22 3,48 24 2,04 36 0,58 7 0,32
EMILIA ROMAGNA 80 323 105301 3,06 61 9,62 109 9,61 141 2,21 12 0,5
MARCHE 22 133 27363 4,86 45 15,49 61 11,95 23 1,69 4 0,69
LAZIO 68 378 87427 4,32 51 9,17 147 14,21 158 2,86 22 1,34
MOLISE
CAMPANIA 27 401 32408 12,37 69 16,79 255 29,83 72 4,48 5 1,35
BASILICATA 3 6 4478 1,33 0 0 1 6,02 5 1,99 0 0
SARDEGNA 8 4 7169 0,55 4 2,99 0 0 0 0 0 0
ABRUZZO 3 0 2399 0 0 0 0 0 0 0 0 0
CALABRIA 4 6 5566 1,08 0 0 1 8,2 5 1,14 0 0
FRIULI V,G, 18 22 23714 0,93 2 0,93 0 0 18 1,51 2 0,33
LIGURIA 38 213 48137 4,42 29 12,88 85 17,41 88 3,13 11 0,85
LOMBARDIA 153 1214 207630 5,85 192 11 619 18,67 386 3,38 17 0,4
PUGLIA 124 281 160357 1,75 64 6,84 96 5,37 111 1,05 10 0,36
SICILIA 53 143 67271 2,13 13 5,63 32 5,32 84 1,8 14 1,14
TOSCANA 48 364 61716 5,9 14 5,31 149 22,59 185 4,77 16 1,17
UMBRIA 13 43 16291 2,64 7 5,71 26 9,98 10 1,11 0 0

A-H1N1, piccolo vademecum per i bambini. Casa fare per proteggerli.

Sul Corsera alcune importanti informazioni da sapere per proteggere i vostri bambini.
Il virus dell’influenza A sembra particolarmente aggressivo nei confronti dei bambini: non hanno l’esperienza immunitaria della precedente pandemia suina del 1976. Circa il 30% dei morti in tutto il mondo appartiene alla fascia d’età compresa fra 2 e 27 anni. Attenzione alle complicanze: il virus può infettare gli alveoli polmonari provocando la polmonite, oppure il pericardio – la membrana che riveste il cuoroe –  o il miocardio – il muscolo stesso del cuore – provocando pericardite o miocardite. La febbre alta è un segnale da osservare attentamente. Ma il virus può manifestarsi nella sua forma più blanda, senza febbre, lasciando però strascichi inportanti come la bronchite asmatica: tosse secca e insistente, difficoltà respiratoria, soprattutto al mattino, minor capacità respiratoria, senso di fatica e affanno. Quindi è utile mantenere fluida la mucosa, bevendo molta acqua, utilizzando eventualmente un fluidificante mucolitico (ce ne sono anche di naturali). Soprattutto, se portate il vostro bambino all’ospedale, fa attenzione ai medici. Insistete affinché sia fatto il test del tampone. Affinché sia chiarita l’origine della febbre.

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    • I bambini sembrano più a rischio di altri rispetto al virus A H1N1. Non nei numeri, ma come percentuale di casi gravi se colpiti. E lo sono anche se sani e non affet­ti da patologie croniche debilitanti. La fascia di età tra i 5 e i 14 anni, osservando quanto accaduto (e sta acca­dendo) nel resto del mondo, sembra più «sensibile» al contagio. Anche come mortalità: 0,8-1 per mille rispet­to allo 0,4 per mille generale.

    • In 9,9 casi su dieci la complicazione più grave dell’influenza è la polmonite: il virus infetta gli alveoli polmonari e l’infiammazione che ne consegue per combatterlo compromette la respirazione. Ma in alcuni casi, seppur rari, i sintomi hanno riguardato altri organi. Come il cuore o le vie nervose. L’infezione della «pellicola» che protegge il cuore, pericardite, o del muscolo stesso, miocardite. Più difficile la diagnosi, più alto il rischio di morte. Come nell’influenza stagionale, i bambini colpiti (in rari casi) possono avere complicazioni neurologiche serie: attacchi parossistici, sindrome di Reye (nausea, vomito, perdita della memoria, disorientamento e torpore).

    • Se si sale d’età, si scopre che un terzo dei morti per il virus A H1N1 si colloca tra i 2 e i 25-27 anni. Così in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Sud America. Come mai? Innanzitutto, perché i giovani frequentano luoghi a rischio contagio: college per lo studio della lingua, discoteche, pub, scuole, palestre. D’inverno poi, a locali riscaldati, il rischio aumenta: il mix caldo e traspirazione (discoteche, pub, palestre) favorisce il virus nell’ambiente. In secondo luogo, perché l’A-H1N1 si è già diffuso nel 1977: questo ha permesso a chi lo ha «conosciuto» di avere oggi una traccia di memoria immunitaria. Una protezione.

    • La scorsa settimana vi è stata una corsa ai Pronto soccorso. A Milano, in un ospedale pubblico importante come il Niguarda, il 14 per cento degli accessi è stato per influenza. Effetto panico? No, perché il 15 per cento di questi influenzati è stato poi ricoverato. E siccome gli italiani non sono diversi dagli altri europei, dal punto di vista immunitario, ci si attende che anche nel Bel Paese si verifichi quell’uno per cento di ricoveri tra i colpiti dalla nuova influenza.

    • seppur a bassa mortalità, la nuova influenza è secondo gli esperti una mina vagante per i vari servizi sanitari.

    • sono proprio i giovani a doversi difendere. Non come nel caso dell’influenza stagionale

    • Diverso il discorso per gli over 65 in buona salute, medici e non, che hanno scarse probabilità di contagio: solo meno del 3% della popolazione mondiale che finora ha avuto l’influenza pandemica ha oltre i 65 anni

    • Tra le altre categorie invitate a vaccinarsi, per tutti i tipi di influenza, le persone che soffrono di malattie croniche come diabete grave, obesità, malattie cardiovascolari. Hanno la priorità anche le donne che hanno superato il terzo mese di gravidanza

    • Un dato: nelle prime settimane dall’inizio della «seconda ondata» di contagi negli Stati Uniti, il tasso di mortalità infantile appare più alto rispetto a quello della scorsa primavera. I morti tra i minori sono l’8% del totale: quasi il doppio rispetto alla media annuale da influenza stagionale.

    • Eppure del vaccino si diffida. I medici per primi. Perché?

    • La paura di creare paura sembra avere un effetto boomerang proprio tra chi deve stare in prima linea.

    • Le mamme malate devono prendere le consuete precauzioni. Evitare di tossire o starnutire sul viso del figlio mentre lo si nutre o comunque ogni volta che gli si è vicino. Se è possibile, lasciare la cura dei bambini a un componente della famiglia non malato. Se vi ammalate e nessun altro può prendersi cura del vostro bambino, indossate una mascherina, se l’avete a disposizione e la tollerate, e coprite la bocca ed il naso con un fazzoletto quando tossite o starnutite. Attenzione poi al contagio coccole: per un po’ niente sbaciucchiamenti.

    • Attenzione anche a giochi e ciucciotti, peluche, soldatini, bambole e quant’altro possa essere fonte di contagio. Se in casa vi sono casi di influenza, soprattutto. L’igiene deve essere massima e deve riguardare il pavimento sul quale il bambino di solito ama giocare, i suoi oggetti di divertimento, tappeti e quant’altro. Nessun rischio contagio, invece, dagli amici domestici a quattro e a due zampe, o con le squame: né cani, né gatti, né uccellini, né pesci rossi. Evitare poi che i fratellini più grandi, in età scolastica, possano trasmettere il virus ai più piccini che in teoria, al riparo delle mura domestiche, non sarebbero tanto esposti.

    • L’idratazione è prevenzione: migliora il «funzionamento» delle cellule dell’apparato respiratorio. E bisognerebbe sempre tenere fluido il muco, anche con l’aiuto dei cosiddetti mucolitici. Nei bambini come negli adulti.

    • alimentarsi con cibi ricchi di micronutrienti utili alle difese immunitarie e che aiutano a combattere i microrganismi: frutta e verdura di stagione. In caso di febbre, non coprite troppo il bambino: è un grave errore. Non va ostacolata la riduzione della temperatura corporea tramite la traspirazione. Nei bambini potrebbe essere addirittura dannoso: il loro sistema di termoregolazione non è infatti ancora maturo.

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A-H1N1: negli USA, dose unica anche per i bambini? La sperimentazione non ha dati sufficienti.

In Italia si pensa di vaccinare gli atleti delle prossime Olimpiadi Invernali. O piuttosto i calciatori. Non sia mai che si perda qualche medaglia, o si debba rinviare qualche partita del campionato per l’influenza A.

Negli USA, invece l’OMS raccomanda di vaccinare il prima possibile i bambini. Anche con una sola dose. Non ci sono dati sufficienti per affermare che una sola dose possa bastare, dicono all’OMS, ma la prima bisogna estenderla il più possibile. Il governo USA pensa a vaccinazioni per i carcerati. Ma l’emergenza dell’ultima settimana è per i minori di dieci anni. I morti sono saliti a 114, con un picco negli ultimi sette giorni. E oggi è pure Halloween.

Da noi i morti sono undici. Ci si affretta a dire che “avevano patologie pregresse”. Oggi è stata divulgata la notizia che è morta la prima bambina. Aveva undici anni. Era ricoverata da quattro giorni con febbre molto elevata. Prima all’ospedale di Scafati, poi al “Santobono”. Solo quando è stata trasferita, le è stato fatto il tampone per l’A-H1N1. Ci si chiede se è più vittima dell’influenza o della malasanità. Degli undici casi di morte per A-H1N1, sei si sono verificati in ospedali di Napoli. Una percentuale considerevole, direi.

L’articolo che segue è stato pubblicato dal The Washington Post ed è stato tradotto da me.

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    • Una dose di vaccino potrebbe essere sufficiente a proteggere sia gli adulti che i bambini di età superiore ai sei mesi contro la pandemia di influenza suina, così ha concluso un gruppo internazionale di esperti.
      Gli esperti, convocati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per esaminare i dati globali sui vari vaccini in fase di collaudo e utilizzati per arginare la pandemia, ha raccomandato che i paesi che hanno dato ai bambini una priorità alta per il vaccino dovrebbero considerare di dare una dose a quanti più bambini possibile, prima di somministrare la seconda.I funzionari della sanità degli Stati Uniti hanno consigliato due dosi per i bambini di età inferiore ai 10 anni, sulla base dei primi risultati degli studi che indicano che una dose non era sufficiente a produrre una risposta abbastanza forte del sistema immunitario nel proteggere quel gruppo di età.

      Il Gruppo Consultivo Strategico dell’OMS ha riconosciuto che i dati su quella fascia di età sono “limitati e sono necessari altri studi.” Ha detto, ogni paese deve decidere qual è la strategia più appropriata per la sua popolazione. Somministrando due dosi è più sicuro, dicono gli esperti.

      “Diverse Autorità di Controllo hanno preso decisioni diverse,” ha detto Marie-Paule Kieny, direttore dell’Iniziativa di Ricerca per il Vaccino dell’OMS, in un briefing Venerdì per i giornalisti, a conclusione dei due giorni di incontro del gruppo consultivo a Ginevra.

      “Ma per il momento per i paesi che vogliono fare una campagna vaccinale a ampio raggio nei bambini,… Il numero di dosi di vaccino può non essere sufficiente a fornire due dosi a tutti questi bambini”, ha detto Kieny.

      Il National Institutes of Health si aspetta ulteriori risultati già la settimana prossima dai test sul vaccino che coinvolgono i bambini, che dovrebbero contribuire a chiarire se una dose di richiamo è necessaria oppure no, ha detto Thomas Frieden, direttore dei Centri federali per il controllo delle malattie e la prevenzione. “Se i dati mostrano una differenza, si rivedrà la nostra raccomandazione”, ha detto.
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      La raccomandazione è arrivata quando il numero di bambini americani che sono morti per il virus H1N1 è aumentato a 114 – un salto di 19 morti rispetto alla settimana precedente. A differenza della tipica influenza stagionale, che tende a colpire più duramente le persone anziane, il virus H1N1 ha ampiamente risparmiato gli anziani, ma più comunemente colpito bambini e giovani adulti, tra cui alcuni che sono altrimenti sani.

      Il CDC ha anche annunciato Venerdì dei piani per rilasciare i restanti 234.000 confezioni di liquido Tamiflu della Confederazione Nazionale Strategica delle Scorte per contribuire ad alleviare le carenze in loco dei farmaci antivirali.
      La forma liquida della medicina, più comunemente utilizzata dai bambini, che possono avere difficoltà a deglutire le capsule, è stato difficile trovarla in alcuni luoghi a causa di un aumento della domanda e una decisione da parte del fabbricante di concentrarsi sulla produzione dei farmaci in forma di capsule. I Farmacisti possono utilizzare le capsule per farne la versione liquida per i singoli clienti. Il CDC rilasciato 300.000 confezioni del farmaco il 1 ° ottobre per cercare di evitare carenze.

      La giuria ha anche concluso che ogni vaccino, che è stato approvato dagli organismi di regolamentazione governativi in tutto il mondo, appare sicuro, anche per le donne in gravidanza. Compresi i vaccini con una sostanza nota come coadiuvante, che aumenta l’efficacia del vaccino, permettendo di creare maggiori scorte disponibili per essere poi suddivise in più dosi.

      Nonostante un programma di emergenza per produrre il vaccino, negli Stati Uniti e altrove, la domanda finora ha superato la fornitura in molti paesi. Gli Stati Uniti non ha ancora approvato un vaccino, che contiene un adiuvante.

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    • Novant’anni fa, negli ultimi giorni di un ottobre come questo, in piena escalation del numero dei morti di Spagnola, il prefetto di Milano proibì il suono delle campane a morto.
    • Deprimeva lo «spirito pubblico» – dicevano le circolari – quel lugubre rintocco che risuonava di continuo, ossessivamente, durante le frettolose cerimonie degli addii, in chiese e cimiteri senza gente, per decisione delle autorità sanitarie. Provocava ansia. Diffondeva paura e angoscia. Alimentava una psicosi collettiva che contaminava le menti, e facilitava l’attacco ai corpi degli uomini.
    • nessun possibile e fondato accostamento a quella del 1918, che fu capace di raddoppiare le vittime della sanguinosa guerra appena conclusa
    • c’è, ora, un altro genere di campana a morto, capace di risvegliare un’emotività che innesca incertezza e ansia: la notizia strillata di «un altro morto di influenza», che dà visibilità a ogni singola vittima, nei titoli di apertura dei telegiornali, nelle prime pagine dei giornali, e persino nelle trasmissioni pomeridiane di gossip e chiacchiere in libertà
    • Una campana di ben diversa potenza sonora e diffusiva, che amplifica e moltiplica i numeri, massimizza il contenuto ansiogeno, e fa passare in secondo piano – pur non sottacendolo – il fatto che in tutti, ma proprio tutti gli undici (undici!) morti era presente una multipatologia che l’influenza ha solo contribuito ad aggravare.
    • Un evento che nella classica influenza stagionale si verifica, malauguratamente, migliaia di volte, senza che giornali e telegiornali si occupino di quelle morti che non fanno notizia, nascoste nelle tavole della mortalità «ordinaria»
    • basta mettere in fila numeri, dati e fatti, che danno credito alle voci autorevoli di chi afferma, sulla base delle conoscenze scientifiche, che la minaccia del nuovo ceppo del virus influenzale H1N1 è destinata a restare una bomba inesplosa: il tasso di mortalità – che non potrà comunque essere calcolato fino a quando non si sarà superato il picco epidemico – è, al momento – sembrerebbe – più basso di quello della normale influenza stagionale (anche se occorrerebbe conoscere con precisione il numero dei colpiti).
    • pur in grado di trasmettersi abbastanza efficacemente da persona a persona, sembra sostanzialmente incapace di causare una malattia severa
    • quello che preoccupa davvero è la confusione che regna sotto il cielo delle vaccinazioni: le dosi di vaccino stanno arrivando alle Regioni, ma in quantità limitate
    • E solo in pochissime realtà si è, di fatto, messa in moto la farraginosa macchina organizzativa per realizzare la prima campagna di vaccinazione di massa contro l’influenza
    • ha un solo precedente, negli Stati Uniti: una débâcle, in verità. Nel 1976, in seguito ad una piccola epidemia di «suina» a Fort Dix, base militare nel New Jersey, furono avviate le vaccinazioni che raggiunsero 40 milioni circa di americani e nelle quali fu impegnata una montagna di dollari: 137 milioni.
    • La malattia non si diffuse, ma tra i vaccinati si registrarono numerosi casi della cosiddetta sindrome di Guillain-Barré (una neuropatia acuta che si manifesta con paralisi progressiva agli arti)
    • la campagna fu interrotta e le autorità sanitarie dovettero fare i conti con un’ondata di sfiducia e di sospetto
    • Il fantasma di quella sindrome ricompare oggi ed è uno dei fattori all’origine della diffusa ritrosia a vaccinarsi anche da parte dei medici
    • l’influenza è un serio problema sanitario nei Paesi industrializzati, dove occupa uno dei primi posti come causa di morte per malattie infettive
    • Senza parlare dei costi diretti e indiretti dell’ospedalizzazione e delle assenze dal lavoro
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    • Una bambina di 11 anni è morta ieri pomeriggio all’ospedale «Santobono» di Napoli. La notizia è stata comunicata solo oggi da fonti dell’assessorato alla Sanità della Regione Campania. Era ricoverata da alcuni giorni ed era risultata affetta dall’influenza A. Dal mese di settembre è la sesta vittima a Napoli, la dodicesima in Italia ed è la prima vittima fra i bambini.
    • La ragazzina, residente a Pompei, era stata ricoverata nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi nell’ospedale di Scafati, con sintomi di febbre elevata. Visto l’aggravarsi delle sue condizioni è stata trasferita ieri nell’ospedale pediatrico Santobono, con una diagnosi di sindrome cardiorespiratoria acuta di probabile origine cardiaca. Il tampone praticato al momento del ricovero al Santobono, i cui risultati si sono avuti oggi, è risultato positivo all’H1N1. Sono in corso ulteriori accertamenti per stabilire con esattezza le cause della morte.

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